Dai nostri amici in Inghilterra LUCA

Ciao a tutti!
Sono le 5 del pomeriggio, sto bevendo un tè caldo, il tempo minaccia pioggia ed è tutto normale.
No, dai, non è così male qua.
Ma è meglio fare un passo indietro.
Mi trovo a Londra da cinque mesi per svolgere un tirocinio post-lauream. Essenzialmente lavoro in università, dove faccio ricerca nell’ambito delle neuroscienze cognitive (non è una parolaccia).
Dunque, l’Inghilterra: il meteo non è un granché – come potete immaginare – ma finora sono stato piuttosto fortunato, complice una stagione estiva anomala, con temperature che più volte hanno superato i 30 gradi. Il cibo… vabbè, per fortuna si trovano prodotti italiani nei supermercati.
Gli inglesi: premesso che qui a Londra è difficile trovare un inglese doc, per esperienza personale sono persone molto alla mano, aperte ad accogliere culture diverse dalla loro.
A Londra la vita è molto frenetica: a fine giornata la stanchezza prende letteralmente il sopravvento. La metropolitana è spesso affollata, le vie, specie quelle centrali, lo sono altrettanto. E se questo, visitando la città da turista, e accettabile anzi quasi caratteristico, per chi ci vive diventa, alla lunga, fonte di stress. Quindi uno (io, nella fattispecie) impara a non usare la Central Line nelle ore di punta, così come a non andare a spasso per Regent Street durante il weekend.
Detto questo, la città offre una miriade di opportunità, sotto molti punti di vista: culturali (i maggiori musei sono gratis!), di svago e, non ultimo, spirituali. Proprio a questo riguardo vale la pena spendere qualche parola. In zona Farringdon, non lontano dalla famosa stazione di King’s Cross, esiste una realtà molto bella, quella della parrocchia di St Peter, la parrocchia degli italiani. È una realtà ormai consolidata (la chiesa è stata costruita a metà ‘800) e dà modo ai tanti italiani presenti a Londra di vivere la vita parrocchiale insieme a tanti altri connazionali. Io ho iniziato a frequentarla da quando sono arrivato e ho avuto modo di partecipare anche a qualche incontro del gruppo giovani. L’elemento che la contraddistingue, a mio parere, è l’eterogeneità. Sì, perché ne fanno parte persone provenienti da tutte le regioni italiane, tanto che in chiesa si trovano statue votive dei santi venerati nelle località più disparate da Sant’Antonio da Padova a san Calogero di Agrigento.
È stata ed è un’opportunità preziosa per vivere la dimensione religiosa in un contesto che ti fa sentire “a casa”. Esistono diversi gruppi parrocchiali, oltre al sopraccitato gruppo giovani: gruppo famiglie, gruppi di preghiera, ecc.
In generale, posso dire che la mia esperienza è stata finora molto gratificante da molti punti di vista e spero che continuerà ad essere così.
Ecco tutto, a grandi linee. Spero di potervi incontrare presto e raccontarvi ancora meglio la mia “avventura”.
See you soon,
Luca