Papa Francesco presto tra noi

Anche i pochi abitanti del nostro quartiere che ancora non sanno dell’imminente visita di papa Francesco presso le nostre case (il 25 marzo), cominciano forse a scorgere dei movimenti “strani”. Sono molti, infatti, gli aspetti organizzativi che accompagnano una visita così importante. Forse alcuni si saranno accorti della crescita di attenzione dei mass media, relativa alle problematiche del nostro territorio e speriamo che anche questo possa stimolare le autorità competenti ad una maggiore assunzione di responsabilità, circa i bisogni reali del luogo. A tutti noi che amiamo il quartiere Forlanini è chiesto, però, anzitutto di accogliere la visita di papa Francesco, come un’occasione feconda. Non soffermandosi sui piccoli “disturbi” che questa visita potrà dare ( blocco del traffico il 25 marzo, controlli …), ma accentuandone il senso più profondo. In un tempo in cui, come sappiamo dai giornali, i potenti della terra pensano ad accumulare denaro e privilegi per sé ( è di questi giorni la notizia che in Italia come nel mondo 8 o 10 persone hanno una ricchezza pari a quella di metà della popolazione mondiale o al 30% di quella italiana ), un “personaggio” che potrebbe, in fondo, essere tra questi potenti, vive “il suo privilegio” in ben altro modo. Invitando il mondo a guardare chi soffre, chi viene escluso, chi abita le periferie della città, chi non può accampare diritti e non si può permettere grandi privilegi … Partendo, nella sua visita alla bella ed ambivalente città di Milano, non dalla Borsa e neppure da piazza del Duomo, ma dal nostro quartiere. Da una piccola edicola dedicata a Maria di Nazareth, una donna del popolo, nata in uno dei paesi più periferici della Galilea, sposa di un povero falegname che aveva per casa, poco più di una grotta. Il papa sarà tra noi per circa un’ora del suo intensissimo viaggio, tra le 8,30 e le 9,30, attraversando alcuni tratti delle case popolari di via Salomone 64 e incontrando due famiglie. Si fermerà, infine, presso la cappellina dedicata a Maria, tra le case bianche e parco Galli, per pregare e benedire tutte le persone del territorio. Con il suo gesto papa Francesco sembra volerci ricordare, inoltre, che il volto di Gesù è quello del Buon Pastore e del Samaritano, che si china sulle ferite di ogni uomo e porta su di sé il male, per essere sorgente di riconciliazione e di benedizione per coloro che lo accolgono. A tutti noi, perciò, il compito di trarre da questo viaggio di papa Francesco il più grande frutto di bene, personale e comunitario.

 

Don Augusto